Afghanistan: risposte dall’Ue e dall’Italia


 

La crisi afgana ha ed avrà un impatto anche su altri Paesi. Già dalle prime notizie della riconquista talebana del territorio afgano, si è cominciato a dibattere sulle intenzioni di accogliere o di non accogliere. In questa occasione, diversi esponenti politici hanno confermato una volta in più quanto la solidarietà fra Paesi e l’interesse per il prossimo non siano assolutamente una priorità[1]. Per evitare di farsi confondere da vaniloqui o da discorsi sovranisti devoti esclusivamente al consenso, è interessante analizzare le opzioni possibili per Italia e Unione europea nel fronteggiare questa emergenza.

Nelle ultime settimane, tramite le operazioni Aquila e Aquila Omnia, l’Italia ha messo in sicurezza più di 4 mila afgani[2]. L’evacuazione ha riguardato cittadini afgani che, avendo collaborato negli anni con le autorità italiane, rischiavano ritorsioni da parte dei talebani. Quindi, per dodici giorni gli aerei dell’Aeronautica militare hanno trasportato 4.890 persone da Kabul a Kuwait City e poi a Roma[3].

Inizialmente in Italia si prevedeva di accogliere circa 2.500 persone, tuttavia, il numero è praticamente raddoppiato nel corso delle giornate di evacuazione[4]. Circa in 2000 sono stati trasferiti al Centro Operativo Emergenze della Croce Rossa Italiana ad Avezzano, in Abruzzo[5]. Gli afgani che hanno raggiunto l’Italia hanno ottenuto un Visto a Validità Territoriale Limitata[6] che non consente di lasciare il Paese nemmeno per raggiungere un altro Stato dell’area Schengen. Durante questo periodo iniziale in Italia, procederanno verosimilmente con la richiesta di protezione internazionale che sarà valutata dalle varie commissioni territoriali.

L’accoglienza dei rifugiati afgani è stata distribuita su due circuiti. Il primo è quello delle strutture del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), gestito dal Ministero insieme agli enti locali, il quale sembra non avere né posti per rispondere all’esigenza presente, né sufficienti fondi per ampliare la rete di accoglienza ed il sistema di integrazione. Il secondo circuito riguarda privati e associazioni che hanno dato la loro disponibilità contattando le prefetture[7]. Oltre a garantire un coordinamento fra queste due vie di accoglienza, è necessario che il governo destini altre risorse economiche per rispondere alle necessità dei rifugiati già presenti sul suolo italiano.

Restando in tema di stanziamenti, il Consiglio dei Ministri ha recentemente modificato quanto stabilito nel giugno scorso sulle missioni internazionali, prevedendo una spesa di circa 120 milioni di euro per l’Afghanistan[8]. In passato, l’Italia aveva già speso parecchi fondi per sostenere la campagna di iniziativa statunitense. Si stima che, in vent’anni di presenza italiana in Afghanistan, l’Italia abbia speso circa 8,7 miliardi di euro, di cui 840 milioni diretti alle Forze Armate afgane[9]. Il nuovo contributo sarebbe invece diretto al sostegno umanitario alle popolazioni coinvolte e ai Paesi limitrofi, come il Pakistan o l’Iran[10]. In effetti, è molto probabile che i rifugiati afgani si dirigano in prima battuta proprio verso i Paesi confinanti, mentre solo in un secondo momento si orienteranno verso le rotte che conducono all’Europa. Ciò segue il trand degli ultimi vent’anni, in cui oltre 2 milioni di rifugiati si sono riversati sui Paesi confinanti[11]. Questa è la ragione per cui molte proposte (come quella della Cancelliera Merkel) sulla strategia europea per far fronte alla crisi afgana riguardano proprio il finanziamento dei Paesi dell’Asia centrale. Questo approccio sembrerebbe imparare dall’errore commesso nel 2015, quando i tagli fatti al sostegno delle Nazioni Unite per i campi profughi portarono all’inevitabile tentativo da parte di un milione di rifugiati di sfuggire a fame e povertà raggiungendo l’Europa[12].

L’immagine dell’ondata di rifugiati in arrivo sarebbe dunque la solita “retorica della paura”[13] accompagnata da comportamenti egoisti e atteggiamenti sovranisti a dir poco nauseanti, soprattutto davanti a tragedie umanitarie di questa portata[14]. L’accoglienza risulta oggi doverosa. L’investimento di risorse, indispensabile più che mai. I fondi dovrebbero essere stanziati sia internamente che esternamente e, di certo, l’aiuto umanitario potrà ben giustificare una spesa sicuramente minore rispetto ad altre passate, accordate per fini assai meno nobili.

Laura Rusconi

 

SITOGRAFIA-BIBLIOGRAFIA:

 


[1]La Repubblica, “Afghanistan, Mattarella: ‘Sconcertante dire no all’accoglienza. Non è all’altezza dei valori Ue’”, 29 agosto 2021, disponibile su:  https://www.repubblica.it/politica/2021/08/29/news/ventotene_80_anni_mattarella-315775921/, visitato il 23 settembre 2021.

[2]Sky Tg24, “Afghanistan, dal Veneto alla Calabria: la mappa delle strutture che ospitano i rifugiati”, 25 agosto 2021, disponibile su: https://tg24.sky.it/mondo/2021/08/25/afghanistan-rifugiati-ospitalita-italia, visitato il 23 settembre 2021.

[3]I. Invernizzi, “Cosa succede ora agli afghani arrivati in Italia” in il Post, 30 agosto 2021, disponibile su: https://www.ilpost.it/2021/08/30/accoglienza-italia-migranti-afghanistan/, visitato il 23 settembre 2021.

[4]Op. cit.

[5]Croce Rossa Italiana, “Afghanistan: migliaia di profughi ospitati da oggi nel centro della Croce Rossa ad Avezzano”, 27 agosto 2021, disponibile su: https://cri.it/2021/08/27/afghanistan-profughi-afghani-a-cri-avezzano-con-protezione-civile/, visitato il 23 settembre 2021.

[6]Si veda “Tipologie di Visto e Durata” su https://www.esteri.it/mae/it/servizi/stranieri/ingressosoggiornoinitalia/visto_ingresso/tipologie_visto_durata.html, visitato il 23 settembre 2021.

[7]I. Invernizzi, “Cosa succede ora” cit.

[8]C. Pistilli, “L’Italia continua a pagare. Dopo aver speso in Afghanistan quasi 9 miliardi in vent’anni il Governo si appresta a stanziare altri 120 milioni per fare fronte all’emergenza profughi” in La Notizia, 21 settembre 2021, disponibile su: https://www.lanotiziagiornale.it/italia-afghanistan-profughi/, visitato il 23 settembre 2021.

[9]E. Corpolongo, “Quanto sono costati 20 anni di missioni in Afghanistan” in Forze Italiane, 15 agosto 2021, disponibile su: https://www.forzeitaliane.it/Quanto-sono-costati-20-anni-di-missioni-in-Afghanistan, visitato il 23 settembre 2021; o ancora A. D’Amato, “Quanto hanno speso l’Italia e gli Stati Uniti in Afganistan” in Open, 17 agosto 2021, disponibile su: https://www.open.online/2021/08/17/afghanistan-quanto-hanno-speso-italia-stati-uniti/, visitato il 23 settembre 2021.

[10]C. Pistilli, “L’Italia continua a pagare” cit.

[11]ISPI Online Publications, “Speciale Afghanistan: rifugiati, corridoi o muri?” in ISPI, 26 agosto 2021, disponibile su: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/speciale-afghanistan-rifugiati-corridoi-o-muri-31395, visitato il 23 settembre 2021.

[12]Op. cit.

[13]Così Luise Amtsberg su ISPI, “Speciale Afghanistan: l’Europa al varco”, 20 agosto 2021, disponibile su: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/speciale-afghanistan-leuropa-al-varco-31382, visitato il 23 settembre 2021.

[14]Notizie Geopolitiche, “UE. Afghanistan: Sassoli, ‘Deluso dalle conclusioni del Consiglio Affari Interni di ieri’”, 1 settembre 2021, disponibile su: https://www.notiziegeopolitiche.net/ue-afghanistan-sassoli-deluso-dalle-conclusioni-del-consiglio-affari-interni-di-ieri/, visitato il 23 settembre 2021.

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