Marijuana: qualcuno pensi agli adulti! Legalizziamo l’onestà intellettuale


CBD legale: cosa dice la Legge italiana | CBDMania.it
É solo questione di tempo: la cannabis verrà normalizzata, normata e liberalizzata.

Con buona pace del senatore Gasparri, della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e della destra tutta, anche se sarebbe più corretto dire “della politica tutta”, dato che anche gli sforzi della sinistra in materia sono sempre stati timidi, poco incisivi, parziali e strumentali, quando non addirittura assenti.

Quando avverrà, perché avverrà, sarà merito più della società civile globale che della politica. Le due figure menzionate in apertura sono tra quelle che hanno aspramente criticato l’annuncio della ministra cinquestelle delle Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, come delegata per le politiche antidroga per il governo Draghi. A loro dire questa figura sarebbe inadeguata, in quanto manifestamente favorevole a posizioni antiproibizioniste e di liberalizzazione della cannabis.

Il proibizionismo è un noto cavallo di battaglia della destra nazionale, il disappunto della leader FdI esplode proprio a causa della non assegnazione di questo ambito ruolo al proprio partito:

Per anni FdI ha chiesto l’assegnazione della delega perché era scandaloso che nessuno si occupasse a tempo pieno dell’emergenza droga ma è grave e deludente che per un compito così delicato come la lotta alle dipendenze sia stato scelto un esponente politico firmatario di proposte per legalizzare la cannabis… (1)

Ancor più aspra è la posizione del senatore Gasparri di Forza Italia:

…Abbiamo votato per Draghi, non per ‘droghe’ … Draghi se lo metta bene in testa. Forza Italia non può condividere nessuna scelta azzardata. Sulle droghe servono politiche di contrasto, di prevenzione e di recupero, non certo politiche di apertura o di resa. Un governo che andasse avanti in questa direzione sarebbe un governo morto – dichiara – Lo voglio chiarire perché si passerebbe non all’uscita dal governo ma all’ostruzionismo totale su qualsiasi materia a un governo di questo tipo. Draghi ha sbagliato. (2)

Il malcontento registrato non stupisce chi segue il dibattito sulle droghe da qualche anno
La posizione degli uni e degli altri è tuttavia conciliabile, i tempi sono maturi per superare la sterile dicotomia “contrasto-prevenzione” ma, per farlo, è necessaria una certa dose di un tesoro raro: l’onestà intellettuale. Adoperando un modesto quantitativo di tale risorsa preziosa, è possibile mettere in discussione le proprie posizioni, leggere i papers delle più autorevoli organizzazioni nazionali ed internazionali in materia e arrivare, così, a confutare finalmente alcune dichiarazioni fantasiose.

Dichiarazioni come quelle del capogruppo di Forza Italia, Roberto Occhiuto, secondo il quale:

…La droga è il male assoluto, non esistono droghe di serie A e di serie B, non ci deve essere alcun tentennamento nella battaglia dello Stato contro gli stupefacenti. (3)

Ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, si spera tuttavia che non desti stupore se espressioni del genere vengano poi etichettate come ‘antiscientifiche’: l’impatto sulla salute della cannabis e dell’eroina -per fare un esempio- sono impossibili da paragonare. L’OMS stessa ha infatti rimosso la cannabis dalla tabella IV della Convenzione degli Stupefacenti del 1961; per essere a conoscenza di tali informazioni, sarebbe sufficiente consultare i siti internet delle istituzioni per le quali si lavora. (4)

Sembra che un dibattito adulto, puntuale e oggettivo sul tema sia ancora distribuito in maniera poco omogenea sul panorama politico italiano.

Il patrimonio delle organizzazioni criminali è pari al PIL cinese: 9.200 miliardi di euro al 2016, questa era la stima delle Nazioni Unite e riportate dalla Direzione Nazionale Antimafia nel suo report.
Tale cifra era il risultato di un computo posto in essere stimando le entrate derivanti dal narcotraffico, reinvestite in attività lecite e illecite e fatte sfociare in settori considerati sicuri come quello immobiliare o, in Italia, della ristorazione.

In Italia il fatturato criminale derivante dal narcotraffico è stato stimato intorno ai 30 miliardi di euro annui, detraendo da questi il 10% per coprire i costi, il 10% per investimenti in altre attività criminali ed un ulteriore 10% dovuto all’attività di repressione statale, restano circa 20 miliardi. In 25 anni sono dunque almeno 500 i miliardi ripuliti dalle organizzazioni criminali in Italia attraverso attività di riciclaggio. (5)

La domanda di droghe è anelastica.ì
Disponibilità sul mercato e prezzo del “bene” in questione non impensieriscono troppo il consumatore , il cui fabbisogno sarà fisso nel tempo, cosa che ovviamente rappresenta un vantaggio per le tasche dei produttori. Questo, congiuntamente all’impossibilità di individuare ed annientare le rotte dei narcotici, lascerebbe concludere che in un regime più tollerante, sarebbe più semplice monitorare la qualità delle sostanza somministrate e fornire ai consumatori adeguati strumenti di prevenzione e assistenza medica, psicologica e sociale.

Dal lato dell’offerta, lo scarso impatto delle politiche di repressione, l’arresto di una parte dei criminali e la distruzione delle droghe sequestrate, comportano un trascurabile spostamento verso sinistra della curva di offerta (curva rossa) che fa effettivamente aumentare il prezzo (punto di incontro) ma, per via della natura anelastica della domanda (curva gialla), tale aumento è contenuto e la riduzione di domanda quasi impercettibile. La resilienza delle organizzazioni criminali, poi, fa sì che rapidamente qualcun altro prenda il posto dei produttori usciti dal mercato, così da ristabilire l’assetto iniziale.

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Corruzione e narcotraffico
È stato riscontrato che la corruzione esiste lungo tutta la catena di approvvigionamento della droga, dalla produzione alla distribuzione, colpisce una vasta gamma di istituzioni: forze dell’ordine, sistema di giustizia penale e settore sanitario, ad esempio quando gli utenti possono procurarsi farmaci attraverso medici e farmacisti corrotti (UNODC, 2017). I mezzi corruttivi sono sovente sfruttati per penetrare nei Paesi occidentali, spesso tramite porti o via terra, indisturbatamente. Droga e corruzione sono strettamente correlate, il traffico di droga è guidato dai profitti e l’identificazione dei flussi relativi a tali profitti -nonché i canali di investimento e riciclaggio- può funzionare come efficace contrasto (GLOU40 Global, 2017; Soudijin, 2016; UNODC, 2015).

Il rafforzamento della cooperazione internazionale nella prevenzione e nel contrasto al riciclaggio di denaro aiuta anche a ridurre o eliminare le potenziali conseguenze economiche e sociali negative delle attività illecite. Le Nazioni Unite, in un loro report UNODC del 2016, definivano il rapporto tra la corruzione e la sua stessa diffusione come una “mutually reinforcing relationship”, sia a basso livello che a livelli più elevati.

“In medio stat virtus”
La non regolamentazione di una pratica umana tanto diffusa è nociva sia in un’ottica proibizionista –che lascerebbe di fatto la totalità dei profitti e del controllo alla criminalità organizzata, anche di stampo mafioso- sia in ottica di assoluta libertà di produzione e consumo. Questa è la posizione del Centre for addiction and mental health, il quale auspica tre elementi cardine su cui fondare la legalizzazione con una ferrea regolamentazione:
1) Monopolio di Stato sulle vendite.
2) Fissazione di un’età minima per l’acquisto ed il consumo.
3) Quantità limitata di somministrazione.

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Anche questi parametri appena accennati faranno discutere, i modelli esteri da studiare sono tantissimi, dalla realtà olandese a quella spagnola, passando per la totale legalizzazione portoghese, i dubbi sono ancora molteplici ed è giusto che si mantenga acceso il dibattito, l’auspicio è che ciò avvenga sempre con l’ausilio dei dati, del supporto scientifico-accademico e, non ultimo, dell’onestà intellettuale.

A cura di Manfredi Cinà 
Dott. in Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale

Riferimenti
1. Meloni, Giorgia. [Online] 21 03 2021. https://www.repubblica.it/politica/2021/04/03/news/politiche_antidroga_giovani_fabiana_dadone-294914590/
2. Gasparri, Maurizio. [Online] 21 03 2021. https://www.repubblica.it/politica/2021/04/03/news/politiche_antidroga_giovani_fabiana_dadone-294914590/.
3. Occhiuto, Roberto. [Online] https://www.repubblica.it/politica/2021/04/03/news/politiche_antidroga_giovani_fabiana_dadone-294914590/.
4. Nuove raccomandazioni OMS sulla cannabis accolte dalla Commissione droga delle Nazioni unite. [Online] 15 12 2020. https://temi.camera.it/leg18/post/OCD15_14268/nuove-raccomandazioni-oms-sulla-cannabis-accolte-dalla-commissione-droga-nazioni-unite.html.
5. Antiterrorismo, Direzione Nazionale Antimafia e. Relazione annuale sulle attività svolte dal Procuratore nazionale e dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo nonché sulle dinamiche e strategie della criminalità organizzata di tipo mafioso nel periodo 1° luglio 2015-30 giugno 2016. 12 aprile 2017.
6. Explained, Economics. “Could America Finally Win the War On Drugs… With Economics?”. [Online] https://www.youtube.com/watch?v=aiOLkRRyrIo.
7. Centre for addiction and mental health. www.camh.ca. [Online] https://www.camh.ca/-/media/files/pdfs—public-policy-submissions/camhcannabispolicyframework-pdf.pdf.

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