Immigrazione: la linea dura di Salvini ed il dialogo con l’Europa


Un tema fortemente dibattuto in questi mesi riguarda la questione degli sbarchi nel nostro Paese, che incide indubbiamente sulle relazioni tra quest’ultimo e l’Unione Europea. L’Italia aveva proposto un “ricollocamento” più equilibrato dei migranti tra i diversi Stati membri. Secondo quanto asserito da Antonio Villafranca ed Elena Corradi, rispettivamente coordinatore di ricerca presso il  Co-head Europe e Global Governance Center  ed apprendista ricercatrice, il «Governo italiano propone infatti di “europeizzare” i confini marittimi dell’Ue, considerando così gli sbarchi sulle sue coste come sbarchinell’Unione» (Antonio Villafranca e Elena Corradi ).

In base a quanto riportato dagli autori, la redistribuzione riguardava, in particolare, coloro che risultavano possedere il 78% delle possibilità di aver riconosciuto o lo status di rifugiato o quello sussidiario, prevalentemente provenienti dalla Siria, dall’ Eritrea e dalla Somalia.

Indipendentemente dal fatto che i migranti a cui si riferiva la richiesta, fossero rifugiati o fuggitivi per motivi economici, l’Italia aveva proposto ai paesi membri una ricollocazione automaticadegli stessi.

I paesi membri però non hanno appoggiato favorevolmente la richiesta italiana bensì i medesimi a riguardo hanno preso posizioni neutrali e di netta opposizione verso la proposta.

(Antonio Villafranca e Elena Corradi)

Ad ogni modo il nostro Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha dichiarato di perseguire una “linea dura”, sostenendo l’efficacia ed il beneficio della medesima.

Emblematico, sicuramente, è stato il “Caso Diciotti” dello scorso agosto, che ha sollevato il disappunto dell’opinione pubblica, la quale ha percepito una certa disumanità da parte del Ministro Salvini, nel negare l’attracco in territorio italiano a 190 migranti recuperati dalla Guardia Costiera italiana in prossimità delle coste maltesi. A causa delle condizioni atmosferiche, le motovedette della Guardia Costiera si sono dovute dirigere verso Lampedusa, dove i migranti venivano trasferiti a bordo della nave Diciotti.

 Il 14 agosto 2018, quindi, l’Italia e l’Europa si sono trovate a dover trattare in merito alla distribuzione di queste persone.

Il 17 agosto, l’IMRCC (I.M.R.C.C. (Italian Maritime Rescue Coordination Centre), il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo, insieme delle attività volte alla ricerca ed al recupero delle vite in mare, inviava tanto a Malta quanto all’Italia (segnatamente al Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione presso il Ministero dell’Interno), richiesta formale di autorizzazione dell’attracco della Diciotti, senza ottenere alcun riscontro. Venne concesso lo sbarco a soli 13 migranti, giustificato dalle condizioni di salute dei medesimi.

Solo il 25 agosto in serata è stato autorizzato lo sbarco dei migranti ancora a bordo, operazione che è perdurata fino alle prime ore del 26 maggio(Zirulia e Cancellaro).

Il Procuratore della Repubblica di Palermo ha chiesto al Tribunale dei Ministri di Palermo l’autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell’Interno, accusato di possibile reato di sequestro di persona.

La magistratura, tuttavia, risultava possedere differenti posizioni in merito, infatti escludeva la sussistenza di condotte penalmente rilevanti fino al 19 agosto e notificava la propria incompetenza territoriale in merito le dinamiche relative alla nave Diciotti al porto di Catania ed alla posticipata autorizzazione allo sbarco.

L’intervento del provvedimento emesso dal Tribunale dei Ministri competente per territorio pertanto risulta, invece, essere in merito l’intervallo tra il 20 ed il 25.

Nei confronti del Ministro dell’Interno, ha gravato l’accusa di aver emesso  illegittimamente il proprio veto all’indicazione del POS da parte del competente Dipartimento per le Libertà Civili e per l’Immigrazione, con il derivante abuso delle funzioni amministrative dettate dall’ iter procedurale previsto “determinazione del place of safety”(Zirulia e Cancellaro, s.d.). Tale abuso avrebbe così determinato “la forzosa permanenza dei migranti a bordo dell’unità navale “U. Diciotti”(Zirulia e Cancellaro), e quindi, “ l’ illegittima privazione della loro libertà personale per un arco temporale giuridicamente apprezzabile ed al di fuori dei casi consentiti dalla legge”(Zirulia e Cancellaro, s.d.).

Il 19 febbraio 2019, è stata consultata la Giunta del Senato in merito alla richiesta di autorizzazione a procedere del tribunale di Catania contro il ministro Salvini per il caso della nave Diciotti. La decisione è stata adottata a maggioranza: 16 voti contrari al processo e sei, invece, a favore. Successivamente alla delibera della Giunta, la scelta è spettata al Senato per il pronunciamento definitivo in merito al suddetto caso. Il Senato si è dovuto esprimere, entro 30 giorni, con voto a scrutinio palese (Diciotti, giunta del Senato dice no al processo a Salvini. Giarrusso mima le manette rivolto al Pd. Bonafede lo sconfessa – Repubblica.it).

Dal 24 al 31 gennaio, altresì, alla ONG Sea Watch con a bordo 47 migranti, è stato impedito l’attracco al porto di Siracusa. Un esposto effettuato dalla procura di Roma ha dato origine ad una nuova, ma al contempo analoga, inchiesta.

L’esposto era stato presentato alla procura di Roma dai responsabili della ONG affinchè si potesse pervenire alle possibili responsabilità ministeriali dovute al blocco, protrattosi per una settimana, ordinato alla nave davanti a Siracusa. Da Roma il dossier è stato mandato a Catania, sede giudiziaria competente in tale ambito, che ha proceduto all’iscrizione del Ministro dell’Interno al registro degli indagati, ancora una volta accusato per il reato di sequestro di persona. Questa volta, però, la suddetta sede ha richiesto contemporaneamente l’archiviazione analogamente a quanto avvenuto per il caso Diciotti.

L’ultima parola spetta ai giudici di Siracusa, i quali dovranno decidere se approvare la richiesta sollevata da Catania oppure proseguire verso una richiesta di delibera da parte del Senato in merito ad una possibile autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro Salvini(Frate2019).

Ad ogni modo, la linea durache è stata adottata dall’attuale Governo, ha comportato diversi scontri in merito a tale tematica, soprattutto con Malta, uno tra i paesi oltre al nostro più facilmente raggiungibili. Non si può omettere il recente salvataggio dell’Alan Kurdi, che ha tratto in salvo 64 migranti, trovando anch’essa poca disponibilità di apertura sia da parte dell’Italia sia di Malta, con la quale  alla fine ha  dovuto sostenere un “ tira e molla infinito” per potervi accedere (Ziniti 2019).

Il 13 aprile 2019, i suddetti migranti sono stati portati a terra mediante motovedette, la soddisfazione di questi nell’ aver raggiunto le coste non è passata inosservata dai media, i quali hanno inoltre evidenziato l’accordo con l’Europa sulla redistribuzione degli stessi   tra quattro Paesi: Germania, Francia, Portogallo e Lussemburgo (ANSA 2019).

Le politiche inerenti l’immigrazione adottate dall’attuale governosono mutate come sostenuto da Matteo Villa, ricercatore presso ISPI. La “linea dura”, adottata dal vicepremier, ha previsto “azioni di deterrenza nei confronti non soltanto delle Ong, ma di chiunque operi salvataggi in marelungo la rotta del Mediterraneo centrale, incluse navi mercantili, assetti navali di Frontex e persino della Guardia costiera italiana”(Matteo Villa).

Il ricercatore, inoltre, ha messo in luce che le “politiche Salvini di ulteriore deterrenzain maresono coincise con un calo degli sbarchi di circa 28.000 unità, equivalente a meno del 20%rispetto al calo di 150.000 unità fatto registrare con le politiche Minniti”(Matteo Villa), ma i dati riportano un notevole aumento di perdite di vita in mare e dei dispersi . Secondo lo studioso dovrebbe essere imprescindibile una riflessione sul costo-opportunità delle decisioni riguardanti le politiche pubbliche (Matteo Villa).

Al centro del dibattito odierno vi è indubbiamente il timore di un aumento dei possibili sbarchi provenienti dalla Libia, alla luce dei recenti scontri avvenuti nel paese. In particolare  il ministro “Matteo Salvini, che si è precipitato a diramare una circolare, definita «Intimazione», affinché i volontari della nave Ionio (che ha appena ripreso il mare e promette di tornare indietro quanto prima con un carico di naufraghi) stiano lontani dallecoste italiane”(Grignetti e Lombardo 2019).  Ciò ha sollevato ulteriori polemiche sia da parte dell’opinione pubblica, sia provenienti dal partito alleato di Governo. Il Premier Conte, infatti, ha palesato in modo felpato una certa indisposizione nei confronti del provvedimento adottato deliberatamente dal Ministro dell’Interno, anche in vista delle elezioni europee ormai alle porte ed “alla vigilia di un Consiglio dei ministri speciale, simbolicamente, a Reggio Calabria, città di frontiera bagnata dal mare delle migrazioni”(Grignetti e Lombardo 2019).

Tale circolare non ha sicuramente trovato il consenso da parte delle forze armate, le quali hanno sollevato critiche anche in merito alle modalità mediante le quali si è voluto dibattere sulla questione, ossia attraverso continue polemiche sui social. Non si è fatta attendere la replica del vicepremier che ha affermato “Siamo tranquillissimi – dice il ministro – perché il Viminale è la massima autorità per la sicurezza interna. Quindi la direttiva sui porti è doverosa, oltre che legittima, a fronte di un pericolo imminente”(Grignetti e Lombardo 2019).

Il prossimo 26 maggio i cittadini dell’Unione Europea, saranno chiamati alle urne per eleggere i rappresentanti del Parlamento europeo. È indubbio che le problematiche inerenti l’immigrazione e le politiche ad essa legate, che i partiti intendono perseguire anche a livello sovranazionale, influiranno sulla scelta dei cittadini.

 

Giulia Montalto

Sitografia

ANSA, Sbarcati i migranti della Alan Kurdi – Ultima Ora, 2019

Villafranca Antonio, Corradi Elena, Migranti: una bussola per il Consiglio europeo.

Diciotti, giunta del Senato dice no al processo a Salvini. Giarrusso mima le manette rivolto al Pd. Bonafede lo sconfessa – Repubblica.it.

Frate Claudio «Perché Salvini è indagato per il caso Sea Watch: la vicenda e il reato». Corriere della Sera.

Grignetti, Francesco, Lombardo Ilario, Migranti, Salvini fa infuriare la Difesa Anche Conte irritato: “È fuori luogo”, 2019.

Villa, Matteo Sbarchi in Italia: il costo delle politiche di deterrenza.

Ziniti Alessandra, Migranti, la Alan Kurdi di nuovo in stand by in attesa del permesso di entrare in acque maltesi, 2019.

Zirulia Stefano, Cancellaro Francesca, «Caso Diciotti: il Tribunale dei Ministri qualifica le condotte del Ministro Salvini come sequestro di persona aggravato e trasmette al Senato la domanda di autorizzazione a procedere» Diritto Penale Contemporaneo.

 

 

 

 

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