A Parigi per dire no alla povertà estrema


13315704_1738929646323217_6705406088907477702_nSi è appena concluso il Summit Europeo di ONE, ONG co-fondata da Bono degli U2 e sostenuta da oltre 7 milioni di membri in tutto il mondo, che a Parigi che ha visto la partecipazione di più di 250 giovani provenienti da 7 paesi europei e dalla Nigeria rappresentando oltre 50 nazionalità per chiedere ai leader mondiali eque opportunità per donne e bambine nei paesi in via di sviluppo. Proprio alla vigilia del campionato di calcio europeo che si svolgerà a Parigi questa settimana, gli Youth Ambassadors europei hanno voluto dimostrare al mondo che la ‘povertà è sessista’ e lo hanno fatto ricreando un campo da calcio in una piazza Parigina per garantire a donne e ragazze la stesse possibilità di cui godono gli uomini.
Il messaggio “La povertà è sessista. Non lasciamo donne e bambine a bordo campo” è rimasto impresso la mattina del 1 giugno sulla piazza parigina che non si aspettava uno stunt di simili dimensioni (700 metri quadrati d campo che sono stati occupati dai giovani attivisti). Il messaggio è chiaro investendo sulle donne e sulla parità di genere si aiuta la società e in particolare i paesi in via di sviluppo ad uscire più rapidamente dalla povertà. Oggi, infatti, più di 62 milioni di ragazze non ricevono un’educazione, in Africa 3 adolescenti su 4 che contraggono l’HIV sono ragazze e una donna in Sierra Leone rischia 183 volte di più rispetto che in Svizzera di morire di parto. Il messaggio è mirato a spingere i leader mondiali ad attuare delle azioni concrete per un mondo migliore e con meno ingiustizie. E i risultati ci sono: già dal 1990 al 2012 grazie alla cooperazione allo sviluppo il numero di persone che vive nella povertà estrema si è ridotto di oltre il 66% ma ancora c’è tanto da fare per sradicarla del tutto.
Il Summit ha avuto luogo in concomitanza con il Forum OSCE che ha visto la presenza di oltre 40 delegazioni mondiali per discutere di temi internazionali come realizzare le promesse fatte lo scorso anno all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Proprio durante il Summit i giovani attivisti di ONE hanno incontrato politici internazionali tra i quali: il Ministro degli Affari Esteri Francese, il Ministro per la Cooperazione allo Olandese e Sloveno e rappresentanti politici provenienti dall’Italia, Germania, Irlanda, Svezia, Svizzera e Australia. Infine, gli Youth Ambassadors hanno avuto la possibilità di incontrare il Segretario Generale dell’OCSE Angel Gurría e il Direttore della Comitato per la cooperazione allo sviluppo Erik Solheim, e Pascal Saint-Amans, Direttore per il Tax Center dell’OCSE. “Questa generazione può essere, ed infatti sarà la prima a vedere la fine della povertà estrema. Da Parigi a Lagos, passando attraverso Berlino, Roma, Bruxelles, L’Aia, Dublino e Londra la mobilitazione dei nostri giovani ambasciatori è enorme. I leader del mondo non possono ignorarla – ha spiegato Adrian Lovett, CEO di ONE ad interim”.
Gli obiettivi italiani sono il rifinanziamento del Fondo Globale per la lotta all’HIV, malaria e tubercolosi, previsto in Canada a settembre; “Gli Youth Ambassadors di ONE chiedono ai leader a Parigi di annunciare il prima possibile il loro supporto economico al Fondo Globale. Siamo felici che l’Italia organizzi una conferenza sul Fondo Globale il prossimo 27 Giugno e chiediamo al Primo Ministro Renzi di aumentare l’impegno dell’Italia ad almeno 200 milioni di euro per i prossimi 3 anni. Questo sarebbe un forte segnale dell’ambizione italiana e dell’impegno verso lo sviluppo internazionale, specialmente in vista della presidenza del G7 il prossimo anno – aggiunge Lovett”. Ma non meno importanti sono i temi della lotta alla corruzione, in particolare di quelle multinazionali che operando sul territorio di paesi in via di sviluppo non ammettono una rendicontazione pubblica del proprio bilancio nascondendo possibili illeciti e sprechi di denaro che altrimenti potrebbero aiutare le popolazioni meno fortunate.

Giulio Bono, ONE Youth Ambassador Italy

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